Organo: Polmoni / Viscere: Intestino Crasso
Stagione: Autunno / Emozione: Tristezza che si fa distacco
Direzione: Ovest
Arriva un punto del cammino della nostra vita in cui sentiamo che qualcosa sta cambiando. Che non è più tempo di crescere, né di esplodere, né di nutrire, ma è il tempo di lasciare andare.
È autunno, l’aria si fa più sottile, le giornate più brevi. Gli alberi iniziano a perdere le foglie, e in quel lento cadere ci sono una bellezza ed una delicatezza così profonde che fanno quasi male.
È come se la vita in quel momento ci stesse sussurrando che non tutto ciò che finisce è perdita, a volte un vuoto è uno spazio che si apre a cose nuove.
È in quel momento che arriva lei: la Tigre Bianca. Silenziosa, elegante, intensa.
La sua forza non sta nel movimento, ma nella sua altera presenza. È la guardiana dell’Ovest, la signora dell’Autunno.
Nel suo passo c’è rispetto, nella sua quiete c’è potenza.
Nella mitologia cinese, la Tigre Bianca è la creatura del Metallo, simbolo di giustizia, purezza e discernimento.
È il nostro respiro che si fa più profondo, l’energia che si ritira per conservare la sua essenza.
Rappresenta il coraggio di tagliare, di separare, di dire addio senza perdere se stessi.
Il Metallo è come l’aria limpida dopo la pioggia: chiara, nitida, tagliente.
È l’energia della forma, dell’ordine, della precisione.
Nel nostro corpo, si esprime attraverso il Polmone e l’Intestino Crasso, due organi che parlano di scambio: inspirare e lasciar andare, assorbire e liberare, accogliere e restituire.
Quando l’energia del Metallo scorre bene, senti una pace profonda, un senso di chiarezza, di nitidezza, che arriva dopo la confusione.
Quando questa energia si blocca, nasce la tristezza, quell'emozione che ti stringe il petto, interrompe la nostra comunicazione con l'esterno e ci costringe a guardarci dentro e indietro.
Quella tristezza non necessariamente è dannosa, anzi, se riuscissimo ad ascoltarla nel modo giusto, potremmo quasi considerarla sacra: ci mostra cosa abbiamo amato davvero.
La Tigre Bianca ci insegna a non avere paura del vuoto. A capire che non tutto va riempito, che alcune cose hanno bisogno di finire perché altre possano nascere.
È la maestra del distacco consapevole, quella che ci fa respirare più a fondo quando smettiamo di trattenere e lasciamo andare.
Ci sono momenti della vita in cui tutto sembra rallentare: un amore che si spegne, un progetto che si chiude, un’amicizia che cambia forma, persone care che se ne vanno.
E spesso noi restiamo lì, sospesi, fermi, con la sensazione che qualcosa ci manchi.
Ma poi, piano piano, impariamo che anche la mancanza è una forma di presenza. Che il ricordo non è una ferita, ma un modo diverso di continuare ad amare di fare spazio al nostro miglior futuro.
Il Metallo è la stagione della sintesi. Raccogliamo ciò che resta, lasciamo andare il superfluo, riconosciamo ciò che conta davvero.
È come pulire casa dopo una festa: la musica è finita, ma restano il profumo, le risate, la gratitudine per ciò che è stato.
La Tigre Bianca vive in chi ha imparato a dire “basta” con gentilezza. In chi sa chiudere una porta senza rancore. In chi non ha bisogno di rumore per sentirsi vivo.
Essere nel Metallo significa ritrovare se stessi nella semplicità.
È il momento in cui smettiamo di cercare fuori e iniziamo ad ascoltarci dentro. In cui la mente tace e il cuore respira.
È il tempo della lucidità, della verità nuda, dell’essenziale.
La Tigre Bianca è la guardiana del silenzio, ma anche della dignità. Ci insegna che il valore delle cose non sta nella durata, ma nell’intensità con cui le viviamo.
Che ogni incontro lascia un’impronta, e che saper dire addio è una forma d’amore.
Così, quando arriva l’autunno della vita, o di un amore, o di un sogno, possiamo sempre camminare accanto alla Tigre Bianca senza paura.
Sentire la sua calma, la sua forza composta, e capire che tutto quello che abbiamo vissuto resta dentro di noi, come oro, metallo prezioso, lavorato.
Perché il Metallo è questo: trasformare la perdita in chiarezza, il dolore in saggezza, la fine in bellezza.
E allora, in un pomeriggio d’ottobre, quando il cielo si fa trasparente e l’aria profuma di fumo e silenzio, possiamo sempre fermarci un attimo, inspirare, espirare e capire che va tutto bene.
Che ciò che deve restare, resta. E ciò che deve andare, va.
E nel bianco respiro dell’autunno, la Tigre ci guarda fiera.
E noi, finalmente, sappiamo chi siamo.
Dal web
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Cantù Martedì 18.30 - 19.30
Venerdì 9.00 - 10.00
Como Giovedì 18.45 - 19.45


